Ipnosi e psicoterapia a Cagliari

giovedì 11 aprile 2013

Rapine sotto ipnosi: la verità (parte 1)

Buongiorno lettori. E' da un po' di tempo che non scrivo, ma vi dico subito che qualcosa bolle in pentola, e vi aggiornerò a tempo debito.
Molti anni fa restai folgorato da un articolo sul giornale di alcuni commercianti derubati sotto ipnosi. L'articolo letteralmente parlava di rapine sotto ipnosi.
La cosa aveva del misterioso, del trascendentale, così cominciai una ricerca, fatta di quelle poche, pochissime informazioni recuperabili sui libri o su una rete internet di quasi 20 anni fa.
Magia? Poteri paranormali? Ma soprattutto, come si fa a tutelarsi da situazioni del genere?
Oggi posso darvi una risposta, e se verrete al mio seminario gratuito sull'ipnosi regressiva per prenotarsi cliccate qui avremo modo di parlarne approfonditamente, e raccontarvi alcuni aneddoti interessanti.

Buona lettura.


Domanda: cosa viene in mente quando si sente la parola ipnosi?
Mistero, controllo dell’altro e un magico potere che fa svenire il soggetto ipnotizzato facendogli fare ciò che si vuole, senza che egli possa opporre resistenza. Questa ipnosi esiste, ma solo nei romanzi e nei fumetti. Mandrake, l’uomo del mistero, personaggio fittizio protagonista di una nota serie di fumetti, possedeva quel potere agognato da molti, ma di fatto inesistente.
Eppure il codice penale contempla i reati commessi con l’uso dell’ipnosi, si sente parlare di rapine sotto ipnosi, di plagio, di suggestione, e viene quindi da domandarsi: quando finisce il mito e comincia la realtà?
Per scoprirlo dobbiamo andare a vedere che cos’è l’ipnosi, e cosa accade durante una rapina sotto ipnosi.
L’ipnosi è uno stato modificato di coscienza, affine a quello del sonno, con una prevalenza dell’emisfero destro su quello sinistro. In parole povere esiste una trance ipnotica leggera, detta common everyday trance, o trance comune quotidiana, che sperimentiamo quando un pensiero ci assorbe al punto da non sentire chi ci sta parlando, o quando sogniamo a occhi aperti, o quando leggendo un libro veniamo catturati da questo. Si tratta di fenomeni di trance naturale, perché la trance è un normale processo fisiologico, non patologico, che si verifica anche nel mondo animale, e in questo caso ha una funzione di mimetismo per scoraggiare l’aggressore. Per esempio, una gallina va in trance se si fa una riga sul pavimento, e si fa in modo che questa riga passi in mezzo alle zampe della gallina, il suo punto più vulnerabile. Da quel momento la gallina crolla per terra, come morta. Questo comportamento innato permette alla gallina di salvarsi dai carnivori, i quali percependo la gallina come morta, desistono dall’attaccarla. Questo meccanismo funziona come il salvavita del contatore di casa: fa saltare il sistema, impedendoci di morire folgorati. Ma mammiferi più evoluti di una gallina come una scimmia, un cane, o un topo, non possiedono questo sistema automatico salvavita, e non esistono sistemi “da schiocco di dita” per mandarli in trance. Nell’uomo accade la stessa cosa, e il fatto di avere un sistema di elaborazione delle informazioni molto complesso fa sì che la tecnica che va bene per la gallina, crei una reazione opposta su una scimmia, o su un neonato.
Nell’essere umano esistono diversi livelli di trance, un po’ come quando si fanno delle immersioni subacquee e si decide a che profondità immergersi. Le ricerche dicono che un 15% della popolazione è altamente ipnotizzabile, un altro 15% sono soggetti non ipnotizzabili, e il restante 70% sono persone che oscillano dai buoni ai mediocri soggetti ipnotici. Questo comporta che un buon soggetto ipnotico sarà in grado di immaginare talmente bene un raggio di sole che lo riscalda, da cominciare a sudare copiosamente. Per contro, uno scarso soggetto ipnotico riuscirà, se va bene, a visualizzare il raggio di sole, senza mostrare però alcuna modificazione fisiologica. E ci saranno certi fenomeni, come la regressione d’età, l’analgesia ipnotica o l’amnesia, che saranno riservati solo ai buoni soggetti, mentre gli altri, malgrado i tentativi, non otterranno il risultato sperato.
Tirando le somme, il livello di ipnotizzabilità varia da soggetto a soggetto, esistono persone per niente ipnotizzabili (chi soffre di ritardo mentale, per esempio, o persone con scarsa capacità di immaginazione), e pertanto non può esistere un sistema universale per mandare istantaneamente in trance chiunque.
Qualsiasi forma di ipnosi si usi, da quelle più teatrali da schiocco di dita come la speed induction, alle induzioni fatte in uno studio di uno psicoterapeuta, la cosa che non deve mai mancare è il cosiddetto rapport, cioè quell’intima intesa che viene a crearsi tra ipnotista e soggetto ipnotizzato. Si tratta di un legame di fiducia, nel quale ci si affida nelle mani di qualcuno, un po’ come capita tra il paziente e il chirurgo.  E proprio per questo, tornando alle rapine sotto ipnosi, è facile capire che di ipnosi, queste forme miste di confusione, distrazione, raggiro e abile manipolazione dell’attenzione, ce n’è ben poca, e quello che rimane, attinge a piene mani dal bagaglio tecnico di abili personaggi da strada che mettono in atto truffe di vario genere senza l’uso di minacce o violenza.
Le tattiche usate per distrarre un cassiere sono le stesse che avvengono nelle varie truffe negli autogrill, quando le vittime, una volta tornate a casa, si accorgono di aver comprato una scatola piena di mattoni invece del televisore all’ultimo grido. Per mettere in atto queste truffe, gli addetti del mestiere distraggono il soggetto, lo confondono con domande, gesti, o entrando fisicamente in contatto con la persona. Tecnicamente si chiama “sovraccarico cognitivo”. Nel momento in cui il soggetto entra in uno stato di confusione mentale, il truffatore ne approfitta per farsi consegnare il portafoglio, o i soldi dell’incasso (magari dicendogli che sono i suoi). Non c’è bisogno di dire che chi svolge queste truffe sono persone estremamente abili nel truffare, distrarre e ingannare.
Ma non lasciatevi ingannare: queste persone sono anche degli abili osservatori, perciò studiano prima il soggetto, tentano un primo approccio per vedere come reagisce, per poi mettere in atto le strategie per farsi consegnare i soldi.
Ma come bisogna fare per difendersi da questi attacchi psicologici, che di ipnosi hanno ben poco?
La regola principale è essere prevenuti. Sapere qual’è il rischio permette di stare in guardia e sapere cosa aspettarsi. Quando ci rendiamo conto che qualcuno che non conosciamo ci sta confondendo, interrompere la comunicazione e allontanarsi immediatamente disarma qualsiasi intento malevolo. E se si è in un negozio? Chiamate sempre in aiuto qualcuno, anche la polizia se necessario.

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