Ipnosi e psicoterapia a Cagliari

venerdì 3 gennaio 2014

Perché faccio lo psicoterapeuta?

Ho scelto di fare lo psicoterapeuta per una ragione: aiutare chi sta male.
Nella mia vita ho passato momenti difficili, a livello familiare, fisico e psicologico, momenti che appartengono al passato e che ho superato. So cosa significa stare male, anche fisicamente e tutto quello che comporta, e questo mi consente di sintonizzarmi con la persona che a sua volta sta male e ha bisogno di aiuto: del mio aiuto! Si può riassumere in una parola: empatia.
Purtroppo l'empatia è una cosa rara, sono moltissime le persone che scelgono di fare una professione d'aiuto, qualunque essa sia, e buona parte di esse si pongono in una posizione costante di superiorità, di distacco rispetto a chi sta male, altri in una posizione dove è l'altro ad aiutare noi, e non viceversa.
Riesco a mettermi nei panni della moglie maltrattata e del marito che maltratta, a sentire le loro emozioni e a capire cosa ha spinto ciascuno di loro ad avere un comportamento piuttosto che un altro. Questa per me è la base per il mio lavoro, sul quale costruire la terapia.
Anni di studi, ricerche, sperimentazioni, palestre formidabili dove ho visto centinaia di pazienti, mi hanno permesso oggi di rivedere in un sintomo decine di persone con una storia simile, ma ciascuno con la loro unicità, con loro essere speciali.
Mi sono arrivati dei messaggi inaspettati e molto belli per il nuovo anno, di persone che mi hanno scritto che "si vede che il lavoro che faccio lo svolgo con passione".
Ricordo molti anni fa una psicologa con quale facevo il tirocinio, che mi disse: "capisco l'entusiasmo, però...", in parole povere, "stai al tuo posto". Io non volevo stare al mio posto: avevo voglia di fare, di imparare, di vedere cosa facevano gli altri, incuriosito e affascinato dalle dinamiche di un mondo complesso come l'ospedale, dove la sofferenza interiore viene costantemente ignorata. Così imparai dal modo in cui l'infermiera parlava con i pazienti, dal modo della specializzando, quello del medico, del primario, dalla tirocinante di scienze infermieristiche, e ovunque cercassi trovavo bravi maestri ma anche cattivi maestri.  Qualcuno mi disse "ti passerà col tempo", parlavano di "entusiasmo iniziale", ma son passati 10 anni da allora, molte cose sono cambiate ma non questa.
Sono convinto che possiamo imparare da tutti, e ricevere un arricchimento anche dalle persone più inaspettate.

Sappiate che se avete bisogno di me, mi spaccherò in 4 per aiutarvi.

Dott. Delogu

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